Sciopero e delfini




Il risveglio del venerdì mattina è diverso.
Lo è per tutti, almeno per tutti i fortunati che non hanno lavori che li impegnano nei fine settimana o i turni, comunque dicevamo: il risveglio del venerdì mattina è all'inizio un filo più duro perché ti senti addosso la stanchezza del lunedì/infame, del martedì/vabbè già meglio, del mercoledì/dai siamo a metà, del giovedì/cazzo già giovedì oggi?... però nel momento esatto in cui realizzi che, senza margine di dubbio alcuno, sia proprio venerdì eh beh... dai è bello!
Ti senti per un attimo come quando avevi 20 anni e il mondo ti apparteneva, ti attendeva e sentivi di poterlo dominare: sai tipo He Man con la spada, il caschetto biondo e dominatore dell'universo?
Poi passi dalla camera al bagno, ti lavi la faccia, ti guardi e ti rendi immediatamente conto che " 20 anni un cazzo"... però è stato bello. Breve ma bello.

Ho divagato, sorry, stavo raccontando del risveglio del venerdì: ecco il mio risveglio del venerdì è stato più particolare del solito; tutto merito della nanetta.
Stamattina appena poggiate le regali terga sul suo sgabello, davanti alla tovaglietta all'americana imbandita con il muffin arancia cioccolato, la spremutina d'arancia e il latte di riso, lei mi guarda tra il contrariato e il perplesso (terrore! ora mi chiede per l'ennesima volta quando ricomincerò a correre o quanto mi deciderò ad andare dalla parrucchiera) e seria seria mi fa "Mamma, tutti dovrebbero avere tanti soldi uguali, dovrebbero essere tutti benestanti  e dovrebbero tutti avere case belle, anzi no, dovremmo tutti vivere in un museo.
Quindi stamattina SCIOPERO!
voglio scioperare per le cose che non vanno: i troppo ricchi, i troppo poveri, il poco mangiare PER I DELFINI, le cartine senza il nostro paesello e le zecche nei prati!".
Così, tutto d'un fiato.

Io, che avevo già in canna un "quando avrai 42 anni anche il tuo metabolismo sarà rallentato e poi basta con sta storia che devo correre, piuttosto pensa a muoverti con sta colazione sennò perdi il pulmino!", resto basita e penso che probabilmente dovevamo aspettare ancora qualche anno prima di portarla in pellegrinaggio alla salma di Lenin, ma riesco solo a balbettare un "eh amore...hai ragione".

Forse nella mente dei nostri nanetti, quel che serve per vivere sereni, dignitosamente, è in primis una casa dove stare insieme, senza menarsela tanto ricercando il superfluo, anzi meglio un museo perché la bellezza è importante.
Quella artistica eh, perché la mia se n'è andata con il sentirmi dominatore dell'universo dopo i 20 anni, quindi a correre non ci torno.
Almeno per ora.

E grazie per la riflessione Arte, ora vedi di non ruminare quel bendetto muffin e infilati il grembiulino o perdiamo lo scuolabus!
Il resto della mattinata l'ho passata domandandomi "ma il poco mangiare per i delfini da dove cacchio l'ha tirato fuori?"
ehhhhh... i grandi quesiti della maternità!

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