Marrakech: tre giorni con bambini

Care Mamme Svaligiate,
vi chiedete cosa fare durante un lungo fine settimana a Marrakech?


Ci sono qui io che vi racconto le cose propriopropriomaproprio più belle e quelle propriomaproprio da evitare:

- per me la parola d'ordine a Marrakech è stata "alternare": è una città vivissima, esuberante, colorata, rumorosa, luminosa, profumata di spezie e puzzolente per gli scarichi dei motorini, quindi durante la passeggiata nel souq (raso muro, mi raccomando, perché le motorette sfrecciano come neanche Valentino Rossi in pista) o in giro per il centro, ritagliatevi delle pause di quiete.
Noi passeggiando per il souq abbiamo optato per una lunga pausa pranzo in terrazza e un giro rilassante nel Jardin Secret: in biglietteria fate il biglietto che comprenda anche la salita alla Torre, dalla quale godere di un bellissimo panorama della città e di una spiegazione (solo in francese) dell'addetto che vi accompagnerà fino alla cima della torre.
www.lejardinsecretmarrakech.com


- un altro angolo di quiete (il preferito di tutta la famiglia Svaligiata in gita) è stato il Palazzo El-Badi: l'unica struttura al mondo (almeno nella parte vista da me) sulle cui mura perimetrali fanno i nidi le cicogne!
E parliamo di tantissimi nidi e tantissime cicogne!
Già mentre dalla piazza Jema El-Fna camminavamo in direzione del vecchio mercato ebraico, ci siamo accorti che sulle nostre teste volavano enormi uccelli e, avvicinandoci al palazzo El-Badi, ci volteggiavano così vicino che abbiamo definitivamente capito si trattava proprio di cicogne: credetemi, esperienza da non perdere!
(Costo adulti 70 dh, bimbi 30 dh)



- direttamente dalla Piazza o dal souq, con una passeggiata di una ventina di minuti, siamo arrivati agli affollati Jardin Majorelle, che comunque sono un angolo di quiete in mezzo al traffico cittadino, che definire caotico è riduttivo, e dove appena varcata la soglia scoprirete che Yves Saint Laurent era davvero uno che ci vedeva lungo e vi innamorerete perdutamente del blu Majorelle (io ad esempio, appena abbandonerò il rosso irlandese forse mi lancerò nel magico mondo tricologico del blu majorelle... forse, eh)
(Costo: adulto70 dh, bimbi sotto i 12 anni gratis)


- in Piazza Jema El-Fna: sappiate che ad ogni scatto fotografico che farete sopraggiungerà speditamente un suonatore di sonagli/ammaestratore di scimmie/incantatore di serpenti che vi chiederà un euro anche se voi vi stavate fotografando le scarpe nuove per pubblicarle su Instagram, visto che per campare fate le influencer... ergo, girate con parecchia moneta e girate al largo dagli incantatori di serpenti!


- Passeggiare nel souq, credo sia l'esperienza più iconica ed emblematica che si possa fare a Marrakech, e anche la più frustrante e stressante: emblematica perché davvero gli odori e il vociare che sentirete in quei vicoli non li dimenticherete più; stressante perchè la folla è tanta e il traffico di motorini in primis, muli e Ape Cross in secundis vi obbligherà a camminare sempre in fila indiana e con il livello dell'attenzione assai elevato, inoltre sappiate che  dovrete ripetere a mò di nenia "La, shukran!" per scoraggiare i solerti commercianti che al primo sguardo lanciato di sfuggita alla loro merce inizieranno a tentare la vendita...
A tal proposito, sia messo agli atti che sia io che mio marito siamo delle pippe a contrattare, quindi vi lascio immaginare quali clamorosi affari si abbia concluso... (però la tajine a casa me la sono portata e la uso un casino!)
Credo di poter dunque affermare che in soli tre giorni, si sia incrementato il PIL del Marocco in modo esponenziale.


- L'esperienza dello street food ce la siamo auto-vietata, a malincuore eh, ma il livello di igiene mi ispirava davvero poco: in compenso abbiamo goduto di cene luculliane nel nostro magnifico riad!
(a pochi passi dal quale abbiamo trovato una piccolissima pasticceria nel souq, candida e immacolata, gestita da una ragazza garbata, dove abbiamo comprato dei dolci da turbamento sensoriale (non come quelli in foto, per intenderci)



Last but not least:
- per cambiare la valuta: noi abbiamo cambiato la notte del nostro arrivo in aeroporto, ma vi consiglio anche Hotel Restaurant Cafe Ali Change proprio di fronte alla piazza Jema El-Fna, accanto a un bar dove noi abbiamo preso un ottimo frullato di frutta.
- per dormire: noi abbiamo soggiornato al Riad Anaïs, nel cuore del souq!




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