Cosa vedere a Genova: Cimitero Monumentale di Staglieno

Mie adorate Mamme Svaligiate,
 
c'è allegria nell'aria, c'è voglia di spensieratezza, non lo sentite anche voi quel bisogno di gaudio, ilarità e buon umore? Ed infatti eccomi qui a consigliarvi un gita di quelle boom-boom da fare in famiglia: ... ready??? Tutti insieme al cimitero!
Eh? Come dite? Perché vi state grattando? Perché ravanate le zone basse di vostro marito ma senza lo sguardo malandrino dei tempi in cui si andava in camporella? 
Mah... io davvero non vi capisco... se vi dico che è un'escursione figa da fare e che esalterà perfino quei cagacaz... ehm, quegli acerbi, dolenti e tormentati figlioli adolescenti che di solito in vacanza con noi dimostrano il medesimo entusiasmo di un gattone maschio che si avvia verso l'ambulatorio veterinario per la castrazione, beh... se vi dico che è una roba che vi lascerà secchi, dovete credermi! Ehm... vabbè, riformulo l'ultimo periodo.
Dicevamo, io con questa gita ho guadagnato punti su punti con mia figlia, e sappiate che ormai la mia "piccina" mi scruta con lo stesso sguardo adorante con cui Meghan Markle guarda le foto della royal family, quindi ben capite quanto significhi imbroccarne una quando la preadolescenza incombe.

Torniamo al cimitero monumentale di Staglieno: è una vera sequela di opere d'arte, oltre che, come potete immaginare, un luogo di grande suggestione; ci sono sculture che davvero commuovono non solo per quello che rappresentano ma anche per la loro intrinseca bellezza: l'angelo Oneto o la tomba Pienovi (foto qui sotto) ne sono esempi tangibili.

("Angelo Oneto" di Giulio Monteverde, 1882)

(Tomba Pienovi, Giovan Battista Villa, 1879)

Alcune sculture, come le due qui sotto, mi hanno lasciata sgomenta, lo ammetto, ma per fortuna c'era sempre la mia impavida dodicenne accanto a me che mi guardava con aria di sufficienza se scorgeva nei miei occhi un lampo di "oddio me sto a cagà sotto" e così immediatamente mi davo un tono e proseguivo... 

(Tomba Quara, G. Olivari, 1906)


("Danza macabra" di Giulio Monteverde, 1893)
 
Oltre all'incanto delle sculture, c'è il fascino del poter passeggiare sotto silenziosi porticati e tra filari di cipressi secolari o nel boschetto che ospita le spoglie di Mazzini, o tre le semplici lapidi dove potrete trovare quella di Fernanda Pivano, o nel cimitero protestante dove riposa Constance Wilde, moglie del mitico Oscar, o si può portare un saluto commosso alla tomba della famiglia De Andrè... insomma volendo ci potrebbe scappare anche una lezioncina di storia del Risorgimento italiano o di letteratura inglese, fatta canticchiando "dormono, dormono sulla collina..." dell'inarrivabile Faber!
Ovviamente, data l'estensione del cimitero è straconsigliata la visita guidata (info e link in fondo al post) e scarpe ultra comode per via delle asperità del terreno.

Vi assicuro che sarà una visita sorprendente ed indimenticabile, e perdonate le mie poche righe che la descrivono inadeguatamente ma cercare di fare la cretina anche parlando di un luogo tanto toccante e magnifico non è facile... quindi fidatevi e dedicate questa mezza giornata al museo a cielo aperto di Staglieno e me ne sarete grate.


Per arrivare a Staglieno, sui nostri piedi intendo, ci sono due opzioni: in auto (c'è un grande parcheggio proprio di fronte) oppure con il bus, comodissimo ecologico ed economico (noi preso il 14 e in pochi minuti... taaaaack, eravamo lì!)

La prenotazione è obbligatoria, ed ecco il link dove effettuarla (con almeno un giorno di anticipo): exploratour staglieno
Le visite sono solitamente tre al giorno, alle 10 - 11.45 - 15 e durano circa un'ora e mezza.
Il costo è 5 € intero, 4 € dai 12 ai 18 anni e gratuito 0 -12 anni.
Noi abbiamo avuto una guida CLA-MO-RO-SA! Si chiama Cristiana: preparatissima, simpatica e trascinante, capace di raccontare con levità anche storie che, visto il luogo, proprio sempre leggere non sono.



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